mercoledì 21 novembre 2007

Ultime ma proprio ultime

Intanto ciao!

Volevo solo dire che oggi c'è stata una semi rimpatriata tra chi è venuto in Giappone, presenti all'appello: Simona, Roby, Erika, Sonia, Valeria, Franz, Eugenio, Davide e il sottoskritt.
Piacevole e bevibile!

se volete continuare a seguire le mie avventure andate su http://kintaroisland.spaces.live.com/

Fede ti voglio bene!

Ciaoooooooo

domenica 1 luglio 2007

Ritorno al futuro

Cari tutti, stiamo tornando in Italia.Per la precisione domani abbiamo l'aereo.
Poi festeggeremo l'indipendenza americana a Venezia, pare che Matteo abbia organizzato un grande banchetto apposta per l'occasione, speriamo tutti in vino e tacchini ripieni. Scusate per la scarsità di aggiornamenti, ma così avremo modo di rompervi le palle con miliardi di foto e aneddoti.

Ora vogliamo solo che il Giappone ci ricordi così, come eravamo quando facemmo da testimonial per la 7up e la Pepsi.





Posted by Picasa

sabato 5 maggio 2007

Come vestirsi a Ginza



Lato sinistro: obbligo di passeggio con una enorme X rossa sul petto, gettando alle spalle una lattina e emettondo fumo dall'indice.
Lato destro: divieto di passeggio a uomini blu su sfondo giallo se mentre tengono una lattina al guinzaglio emettono Slimer dall'indice.
Trovato a Ginza, quartiere di Tokyo dove sono molto attenti all'etichetta.

chapter #5 - Tokyokamakurayokohamatokyo

La partenza con le sue solite difficoltà
Viste le incredibili risorse economiche dei nostri, si era provato a prenotare un volo business class Kyoto-Tokyo per soli 99.999 euro, ma purtroppo erano finiti i sedili riscaldati in pelle umana e abbiamo dovuto ripiegare su un grande veicolo con autista: l'autobus.
Ovviamente notturno perchè costa meno. 8 ore di relax totale costretti in posizioni ai limiti del kamasutra, ma almeno in ciabatte e con una coperta fornita dalla compagnia. Purtroppo non abbiamo avuto la prontezza di spirito per inculare qualcosa di realmente utile (che so, un sedile...).
Cmq.
Partenza ore 23.10 dalla stazione di Kyoto, che ovviamente è il posto più raggiunto dagli autobus della città, e che ovviamente i nostri hanno avuto enormi difficoltà a raggiungere proprio quella sera.
Bimbo Giulio. Ora di arrivo: 22.50. Giustificazione della famiglia: sarebbe arrivato in orario ma l'autobus lo ha mollato dall'altro lato della stazione, che è un mall enorme, e che il giovane nn è riuscito ad attraversare. Perciò ha dovuto fare tutto il giro dell'edificio. 25 minuti a piedi.
Bimbo Fede. Ora di arrivo: 22.40/23.00. Giustificazione della famiglia: il ragazzo è stato trattenuto in aeroporto ad Osaka dove si era recato per andare a prendere la Silvia fino alle ore 19.30. La ragazza era trattenuta dalle forze dell'ordine e sono dovute essere distribuite varie tangenti per giungere alla liberazione. I treni e la bicicletta hanno arrotondato il ritardo.
Accanto, foto della partenza. Di lato si può intravedere l'autobus che parte mentre i nostri coltivano il proprio narcisismo.

Arrivo a Tokyo alle.....presto. Colazione allo Starbucks Coffeeeee, panico perchè il fede nn sapeva come zuccherare il coffeeeee. Mattinata tra le follie architettoniche giapponesi di Shinjuku.
La giornata prosegue con l'arrivo del caro Atsushi, new entry della compagnia e ospitante, e Akiko, altra new entry. Finiti in un Okonomiyakiya di Asakusa intorno alle 14, usciti causa pioggia intorno alle 17.30. Mangiato due scarne frittatine (chiamate Monja e prodotte solo in Tokyo, alleghiamo foto) ma bevuta tanta tanta tanta birra.....poichè pioveva dovevamo restare nel locale, e abbiamo continuato a ordinare....
Ancora in giro per Tokyo e fine serata in altro locale dove si sbevazza alla grande. Alla conta dei morti: 8 medie a testa. Che sommate alla stanchezza del viaggio e agli zaini enormi da profughi, portano alla semi-immobilità fisica dei nostri.

I giorni seguenti - Kamakura e Yokohama
Che bei templi Kamakura.
Che bei palazzi Yokohama.
Che belle le abitudini del nostro nuovo compagno di viaggio, che portano il Franz a lanciarsi in improbabili promesse (vedi video su youTube http://www.youtube.com/watch?v=xxkAfSooWyc)
Ma la notizia principale è che ci siamo pagati le notti di pernottamento a casa di Atsushi lavorando come schiavi italiani ai fornelli.
Menù del 1° giorno.
Primo: pasta alla carbonara.
Secondo: involtini di maiale e crema di asparagi
Vino: il famoso rosso regalato da Codroma
Menù del 2° giorno.
Primo: pizza (1-olive mais e capperi 2-prosciutto e funghi 3-wurstel e salamino 4-tonno e cipolla)
Secondo: lasagne (con evidenti dubbi sull'ordine delle portate)
Dolce: Tiramisù
Beveraggio: innanzi birra, a metà pasto grappa di riso (vedi foto) e per finire tè
[ci pare inoltre di ricordare che uno degli ospiti invitati a godere del nostro cibo, abbia omaggiato con una bottiglia di vino di pesca, purtroppo però da quando è finito in mano dei nostri gentili ospitanti, non è stato più rivisto]
Alleghiamo video di un alticcio Fede che serve le lasagne http://www.youtube.com/watch?v=auAvWhnO27w

Ovviamente i problemi nella preparazione del tutto sono stati molti. Dal reperire gli ingredienti (o costosissimi o pseudo simili a quelli italiani) agli utensili e piatti vari.
Nell'ordine.
Pizza: fatta in una sorta di microonde con fioccare di porconate da parte di Franz che nn può sopportare l'idea di cuocere una pizza in un forno non a legna e di doverla fare quadrata
Tiramisù: mancanza di una terrina, con conseguente difficoltà ad impiantare il tutto. Unica cosa simile ai Savoiardi trovata: i biscotti Bambini. Ovvero savoiardi lunghi e alti 1/3 del normale, e costosi il triplo.

Però tutti erano molto felici. Evidentemente il giapponese medio ha apprezzato il cibo, oppure l'idea di avere dei servi che comprano, cucinano e lavano tutto. Noi avremmo apprezzato molto di più la seconda. Nascono probabilmente secondo questo schema i servi della gleba.

Rientro a Kyoto
Altre 8 ore di autobus e rara comodità notturna. Questa volta abusato dei sedili reclinabili. Solo che il Fede dietro nn aveva nessuno e ha fatto il viaggio sdraiato, dormendo per tutto il tempo. Il Giulio, che provando ad abbassare il sedile stava per dividere a metà una povera ragazza alle sue spalle, ha gioiosamente riprovato l'ebbrezza del viaggio scomodo.

Le strade dei due si dividono
Il 2 è stata prevista un'allegra gita della scuola a Nara. A Fede, che si accompagna alla Silvia, viene impedito di partecipare, ovvero siccome lei non è della scuola nn può venire.
Ma Giulio nn rinuncia e propende per una giornata culturale ai limiti della psichedelia. Con l'aiuto del prospetto dei tempi, ecco perchè nn è stato facile:
Tokyo-stazione di Kyoto: 8 ore di autobus (dormito assai poco). Arrivo alle 6.10 del mattino
Stazione di Kyoto - dormitorio: 30' di autobus (dormito niente)
dormitorio - università: 40' di bici (corso tantissimo). Arrivo ore 8 del mattino
università - Nara: 1h 35' di bus

Quindi ora Giulio ha notevoli difficoltà a stare seduto avendo delle chiappe a forma di autobus. Ma in compenso ha visto l'enorme statua del Buddha al Todaiji. Bella giornata e parlato tanto in giapponese.
Il Fede ha dormito.

Alcune precisazioni per la rubrica dei lettori
Ecco il video esplicativo sulla camminata delle donne giapponesi (passo dello sbronzone)
http://www.youtube.com/watch?v=uGf7aYIfGhk

- ma le storie manga sono tratte da fatti realmente accaduti?
Ovviamente sì. Infatti appena arrivati a Shinjuku il Fede ha perso circa un'ora di tempo a cercare la famosa lavagna dei messaggi usata da City Hunter.

- nel sushi si mangia il pesce-palla?
Ovviamente sì, ma poi nn ci puoi più giocare

- quanto suicidi al giorno ci sono nel vostro dormitorio?
4, verdure e animali compresi

- la principessa triste Masako fa sesso?
boh

- i samurai possono bere alcolici?
solo se hanno più di 18 anni

- Mai dire Banzai?
invece sì, ma solo quando vai all'attacco

- i giapponesi con cosa si ubriacano?
Domanda difficile. A giudicare dalla quantità di alcol presente nelle birre verrebbe da dire con niente. In realtà molti dopo aver bevuto danno delle forti testate ad un muro.

1.E' vero che anche in Giappone (l'India è stata la prima) è in corso da 57 anni una partita di guardia e ladri a livello nazionale, e sulla carta d'identità segnalano il tuo status di "guardia" o di "ladro"?
Ovviamente sì, ma noi essendo stranieri nn possiamo giocare. Giulio un po' ci prova con la bici ma ancora nn l'hanno preso.

2.Avete trovato il campo di Holly e Benji? se sì, quali sono le sue reali dimensioni? è possibile percorrerlo tutto a piedi?
Il campo di Holly e Benji è costruito in un Giappone parallelo. E gli stranieri non possono visitarlo

3.avete mai riconosciuto la vostra faccia sfogliando l'album delle vacanze a Venezia di qualche giapponese?
Ovviamente sì

Notizie su Paolo
Ancora nessuna. Pensavamo però di attaccare l'Iraq nel frattempo. In maniere preventiva, capite. Non vorremmo che qualcun altro lo rapisse dai suoi rapitori.

Giulio e Fede
P.s. in alto a destra la nuova e richiestissima sezione delle Foto

sabato 21 aprile 2007

La rubrica dei lettori, ovvero risposte insensate a domande semplici

PRIMA DOMANDA: Le donne giapponesi camminano come tutte le altre donne del mondo?

RISPOSTA: Caro lettore, o lettrice, abbiamo trovato la tua domanda molto interessante e per questo abbiamo deciso di pubblicarla. Devi sapere che in Giappone le donne non sanno camminare normalmente, mancano infatti di un particolare enzima capace di tradurre i movimenti del cervello alla gamba e imprimere la spinta motoria al corpo. Lo stesso enzima va a influire su un particolare neurone che comanda la scelta del vestiario e delle scarpe. Questo neurone, intaccato dal mal funzionamento dell'enzima, porta le donne a scegliere molto spesso scarpe coi tacchi al posto di comode scarpe da ginnastica. Ci troviamo quindi sempre più spesso di fronte al famoso Paradosso di Kleumann, secondo il quale sommando una donna giapponese ad un paio di scarpe col tacco, si ottiene sempre una camminata incerta, tipo marciapiede ricoperto di uova. Se vi capitasse dunque di andare in Giappone, non preoccupatevi se camminando per strada trovate una donna che sta per cadere, o vi pare sia inciampata, in realtà è proprio il modo in cui tenta di muovere i suoi passi nel mondo.
Proseguiamo dunque ad elencare alcuni tipi di camminata, studiati da un gruppo di esperti:
- passo dello sbronzone: questo passo, decisamente il più comune, consiste in un costante avanzamento a zig-zag, accompaganto da un deciso oscillare del bacino (ed organi annessi) ritmato dalla gamba che appoggia a terra. Tutti i movimenti sono eseguiti a intervalli irregolari e imprevedibili.
- passo del piccione: altrettanto comune, consiste nel protendere il busto in avanti ad ogni passo per bilanciare la spinta incerta dei polpacci.
- passo Mauro Repetto: fratturatevi la caviglia e fasciatevela. Quindi, indossate un tacco 12 a scelta e provate a camminare. Il risultato sarà un balzellamento ininterroto a destra e a sinistra accompagnato da sguaiati movimenti con le braccia.
- passo del robot: saltate indietro negli anni '80, accendete il vostro Ghettoblasta sulla musica dei Public Enemy, e muovetevi come foste il famoso robot dorato di Star Wars. In alternativa usate un uovo Messew.
Ringraziamo i gentili lettori delle tante lettere e promettiamo di rispondere al più presto alla prossima domanda.

i Vostri Federico e Giulio

domenica 15 aprile 2007

Come ottenere il posto a sedere in un bus giapponese






















Hai diritto al posto a sedere se:
1. Un nano ti aggredisce al petto;
2. Un alien urlante sta per uscirti dallo stomaco;
3. Hai un bastone nella gamba e sei piegato dal dolore;
4. Indossi un calzino bianco sopra scarpa e pantaloni e una stampella ti esce dalla gamba.
Posted by Picasa

chapter #4 - Ovvero come complicarsi la vita in tre facili mosse

Uno.
Alfiere in B5.
Ecco una simpatica storiella per esplicare il gap culturale esistente tra il Giappone e l'Italia. Durante la giornata di orienteering universitario di giovedì durante la pausa con il professore di Giulio (simpatico omino panzuto), si parla amichevolmente della situazione in dormitorio e incidentalmente ci sfugge la frase "...si però la cucina e i bagni sono un pò sporchi". Ci ricorda che per qualsiasi lamentela avremo dovuto rivolgerci a lui. Convinti che la questione fosse terminata lì ce ne ritorniamo placidi al nostro turismo (lost in Kyoto Station, nove piani di giapponese follia architettonica).
Sennonchè ieri mattina il Fede si sveglia e va a bussare alla stanza di Giulio per la colazione (è Giulio il cambusiere), ma quando questo apre la porta nn vede nessuno. Tornato a letto placido vede tornare il Fede con la faccia sconvolta che delirava qualcosa come "..forse ho sognato". Pare che il direttore, in agguato in corridoio, come un vero ninja lo abbia preso sotto braccio e lo abbia trascinato nei cessi ripetendo incessantemente ridacchiando "You said: kitanai, kitanai, kitanai!" (lett. "Hai detto: sporco, sporco, sporco!"). Si capisce come mai il Fede abbia preferito pensare di stare sognando.
Alla fine i due dopo lunghe consultazioni propendono per il sogno e decidono di lasciare cadere la questione, anche perchè nel frattempo il direttore, da bravo ninja, aveva fatto perdere le sua tracce. Ma anche qua la sorpresa era in agguato. Raggiunti da Franz per pranzo, i tre vengono nuovamente abbordati dal Direktor in versione logorroica, il quale passa l'oretta abbondante del pranzo ad alternare simpatici suggerimenti sul correto uso della lingua e dei bastoncini giapponesi con deliranti frasi circa nostre lamentele sul fatiscente posto da lui diretto. Ci spiega, o almeno pensiamo ci abbia spiegato viste le nostre competenze linguistiche, che la scuola lo aveva contattato riferendogli di nostre proteste. Si appresta a quel punto a spiegarci come prenderà di petto la questione e come la situazione d'ora in avanti cambierà radicalmente, ovvero ci spiega la sua personalissima cognizione dell'igiene: se qualcosa è fuori posto la prendo e la butto via. Detto fatto prende una padella e la lancia nel cestino allegando un'allegra risata.
Risultati:
- probabile aumento delle tensioni con la comunità cinese locale e i propietari delle evntuali pentole defenestrate.
- costante presenza del Direktor nelle nostre giornate. E' probabile che la volontà di passare del tempo con noi rappresenti la sua maniera per scusarsi (versione nn ancora confermata dai fatti).
- ovviamente la cucina è ancora zozza come prima.
- preoccupazione per la salute mentale del Direktor vista la sua sempre maggiore somiglianza con Jack Nicholson in Shining (ieri per salutarci ha infilato la testa tra le grate della finestra!)
- Fede ha inizito a girare per i corridoi in triciclo e Giulio ha paura di essere accoltellato nel bagno.

Due.
Cavallo in z14.
Inchiesta sul traffico internazionale di biclette usate.
Infiltrati come studenti di giapponese a Kyoto i nostri eroi decidono di chiamare tale Tim (probabile falso nome di copertura). Tim sostiene di avere venduto tutte le sue bici, ma noi, con il nostro fiuto da detective sappiamo di essere sulla pista giusta, per cui ci mettiamo in contatto via mail con Allen, il cui biglietto era appeso vicino a quello di Tim. Alla mail risponde Tina, probabile prestanome per i loschi affari di Allen. Dopo lunghe peripezie (appostamenti di circa 5 ore in luoghi freddi visto i due pacchi tirati... solo chi fa questo mestiere può sapere cosa significano ore di appostamento al freddo), riusciamo ad incontrare Tina per una transazione. I nostri si avvicinano con i microfoni sotto le giacche ed è in un parcheggio di biciclette che avviene lo scambio: a lei il danaro (segnato con l'onto della cucina e dunque inutilizzabile) a Giulio (che in precedenza si era avvalso del nome di copertura di Guido) la bicicletta.
In un breve scambio di battute veniamo a sapere che Tina era la semplice intermediaria della situazione e che in realtà òa bici è di Tim. I due capiscono di trovarsi davanti al "pesce piccolo" e rinunciano all'arresto della spacciatrice. Però riescono ad avere buone informazioni circa il funzionamento del mercato sommerso: le bici usate vengono "date" (adesso si dice "dare".... sappiamo trattarsi di refurtiva!) a Tim, il quale da il via al lavoro. Il maltolto viene accantonato per qualche tempo così da far calmare le acque, Allen si presenta come il venditore e Tina (donna, quindi meno sospettabile) ci mette la faccia con l'acquirente.
Visto che in Giappone le biciclette hanno una sorta di targa, Giulio va dal biciclettaio per effettuare la registrazione della bici per diventarne l'effettivo propietario. Giunto là tuttavia il cortese meccanico col quale conversa per una mezzora, in sostanza lo informa che nn può registrargli un bel niente visto che dalla bicicletta è stato grattato via il numero di registrazione (e quindi si potrebe trattare di merce rubata).
Quindi Giulio è finalmente in possesso di un buon motivo per intrattenere piacevoli e duraturi rapporti con le locali forze dell'ordine. Urrah. (tranquilliziamo amici e parenti, Giulio è in possesso di un documento firmato da Tina riguardo la transazione, nn è sprovveduto). Pozzo, in quanto futuro avvocato del qui presente nipponista, sei pregato di farci avere informazioni legali (e gratuite) a riguardo. Arigatoo.
Ovviamente il meccanico ha voluto precisare che nn ci saranno problemi sin quando il caro Giulio nn verrà fermato dalla polizia. Tautologico.

Tre.
Scacco al Re.
Domani iniziano i corsi in università. Vista la mole di lavoro prospettata e il livello dei due prodi (senza la maiuscola), le nostre presenze internettose saranno un poco più rarefatte. Hail.


Ah, Paolo è ancora prigioniero. Abbiamo intenzione di contattare Tim per avere informazioni a riguardo. Aiutateci a ritrovarlo.

Ringraziamo per la consulenza l'A.S.P.S. (Anonima Sequestri Pastori Sardi).
Giulio e Fede e saluti prigionieri da Paolo