mercoledì 21 novembre 2007

Ultime ma proprio ultime

Intanto ciao!

Volevo solo dire che oggi c'è stata una semi rimpatriata tra chi è venuto in Giappone, presenti all'appello: Simona, Roby, Erika, Sonia, Valeria, Franz, Eugenio, Davide e il sottoskritt.
Piacevole e bevibile!

se volete continuare a seguire le mie avventure andate su http://kintaroisland.spaces.live.com/

Fede ti voglio bene!

Ciaoooooooo

domenica 1 luglio 2007

Ritorno al futuro

Cari tutti, stiamo tornando in Italia.Per la precisione domani abbiamo l'aereo.
Poi festeggeremo l'indipendenza americana a Venezia, pare che Matteo abbia organizzato un grande banchetto apposta per l'occasione, speriamo tutti in vino e tacchini ripieni. Scusate per la scarsità di aggiornamenti, ma così avremo modo di rompervi le palle con miliardi di foto e aneddoti.

Ora vogliamo solo che il Giappone ci ricordi così, come eravamo quando facemmo da testimonial per la 7up e la Pepsi.





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sabato 5 maggio 2007

Come vestirsi a Ginza



Lato sinistro: obbligo di passeggio con una enorme X rossa sul petto, gettando alle spalle una lattina e emettondo fumo dall'indice.
Lato destro: divieto di passeggio a uomini blu su sfondo giallo se mentre tengono una lattina al guinzaglio emettono Slimer dall'indice.
Trovato a Ginza, quartiere di Tokyo dove sono molto attenti all'etichetta.

chapter #5 - Tokyokamakurayokohamatokyo

La partenza con le sue solite difficoltà
Viste le incredibili risorse economiche dei nostri, si era provato a prenotare un volo business class Kyoto-Tokyo per soli 99.999 euro, ma purtroppo erano finiti i sedili riscaldati in pelle umana e abbiamo dovuto ripiegare su un grande veicolo con autista: l'autobus.
Ovviamente notturno perchè costa meno. 8 ore di relax totale costretti in posizioni ai limiti del kamasutra, ma almeno in ciabatte e con una coperta fornita dalla compagnia. Purtroppo non abbiamo avuto la prontezza di spirito per inculare qualcosa di realmente utile (che so, un sedile...).
Cmq.
Partenza ore 23.10 dalla stazione di Kyoto, che ovviamente è il posto più raggiunto dagli autobus della città, e che ovviamente i nostri hanno avuto enormi difficoltà a raggiungere proprio quella sera.
Bimbo Giulio. Ora di arrivo: 22.50. Giustificazione della famiglia: sarebbe arrivato in orario ma l'autobus lo ha mollato dall'altro lato della stazione, che è un mall enorme, e che il giovane nn è riuscito ad attraversare. Perciò ha dovuto fare tutto il giro dell'edificio. 25 minuti a piedi.
Bimbo Fede. Ora di arrivo: 22.40/23.00. Giustificazione della famiglia: il ragazzo è stato trattenuto in aeroporto ad Osaka dove si era recato per andare a prendere la Silvia fino alle ore 19.30. La ragazza era trattenuta dalle forze dell'ordine e sono dovute essere distribuite varie tangenti per giungere alla liberazione. I treni e la bicicletta hanno arrotondato il ritardo.
Accanto, foto della partenza. Di lato si può intravedere l'autobus che parte mentre i nostri coltivano il proprio narcisismo.

Arrivo a Tokyo alle.....presto. Colazione allo Starbucks Coffeeeee, panico perchè il fede nn sapeva come zuccherare il coffeeeee. Mattinata tra le follie architettoniche giapponesi di Shinjuku.
La giornata prosegue con l'arrivo del caro Atsushi, new entry della compagnia e ospitante, e Akiko, altra new entry. Finiti in un Okonomiyakiya di Asakusa intorno alle 14, usciti causa pioggia intorno alle 17.30. Mangiato due scarne frittatine (chiamate Monja e prodotte solo in Tokyo, alleghiamo foto) ma bevuta tanta tanta tanta birra.....poichè pioveva dovevamo restare nel locale, e abbiamo continuato a ordinare....
Ancora in giro per Tokyo e fine serata in altro locale dove si sbevazza alla grande. Alla conta dei morti: 8 medie a testa. Che sommate alla stanchezza del viaggio e agli zaini enormi da profughi, portano alla semi-immobilità fisica dei nostri.

I giorni seguenti - Kamakura e Yokohama
Che bei templi Kamakura.
Che bei palazzi Yokohama.
Che belle le abitudini del nostro nuovo compagno di viaggio, che portano il Franz a lanciarsi in improbabili promesse (vedi video su youTube http://www.youtube.com/watch?v=xxkAfSooWyc)
Ma la notizia principale è che ci siamo pagati le notti di pernottamento a casa di Atsushi lavorando come schiavi italiani ai fornelli.
Menù del 1° giorno.
Primo: pasta alla carbonara.
Secondo: involtini di maiale e crema di asparagi
Vino: il famoso rosso regalato da Codroma
Menù del 2° giorno.
Primo: pizza (1-olive mais e capperi 2-prosciutto e funghi 3-wurstel e salamino 4-tonno e cipolla)
Secondo: lasagne (con evidenti dubbi sull'ordine delle portate)
Dolce: Tiramisù
Beveraggio: innanzi birra, a metà pasto grappa di riso (vedi foto) e per finire tè
[ci pare inoltre di ricordare che uno degli ospiti invitati a godere del nostro cibo, abbia omaggiato con una bottiglia di vino di pesca, purtroppo però da quando è finito in mano dei nostri gentili ospitanti, non è stato più rivisto]
Alleghiamo video di un alticcio Fede che serve le lasagne http://www.youtube.com/watch?v=auAvWhnO27w

Ovviamente i problemi nella preparazione del tutto sono stati molti. Dal reperire gli ingredienti (o costosissimi o pseudo simili a quelli italiani) agli utensili e piatti vari.
Nell'ordine.
Pizza: fatta in una sorta di microonde con fioccare di porconate da parte di Franz che nn può sopportare l'idea di cuocere una pizza in un forno non a legna e di doverla fare quadrata
Tiramisù: mancanza di una terrina, con conseguente difficoltà ad impiantare il tutto. Unica cosa simile ai Savoiardi trovata: i biscotti Bambini. Ovvero savoiardi lunghi e alti 1/3 del normale, e costosi il triplo.

Però tutti erano molto felici. Evidentemente il giapponese medio ha apprezzato il cibo, oppure l'idea di avere dei servi che comprano, cucinano e lavano tutto. Noi avremmo apprezzato molto di più la seconda. Nascono probabilmente secondo questo schema i servi della gleba.

Rientro a Kyoto
Altre 8 ore di autobus e rara comodità notturna. Questa volta abusato dei sedili reclinabili. Solo che il Fede dietro nn aveva nessuno e ha fatto il viaggio sdraiato, dormendo per tutto il tempo. Il Giulio, che provando ad abbassare il sedile stava per dividere a metà una povera ragazza alle sue spalle, ha gioiosamente riprovato l'ebbrezza del viaggio scomodo.

Le strade dei due si dividono
Il 2 è stata prevista un'allegra gita della scuola a Nara. A Fede, che si accompagna alla Silvia, viene impedito di partecipare, ovvero siccome lei non è della scuola nn può venire.
Ma Giulio nn rinuncia e propende per una giornata culturale ai limiti della psichedelia. Con l'aiuto del prospetto dei tempi, ecco perchè nn è stato facile:
Tokyo-stazione di Kyoto: 8 ore di autobus (dormito assai poco). Arrivo alle 6.10 del mattino
Stazione di Kyoto - dormitorio: 30' di autobus (dormito niente)
dormitorio - università: 40' di bici (corso tantissimo). Arrivo ore 8 del mattino
università - Nara: 1h 35' di bus

Quindi ora Giulio ha notevoli difficoltà a stare seduto avendo delle chiappe a forma di autobus. Ma in compenso ha visto l'enorme statua del Buddha al Todaiji. Bella giornata e parlato tanto in giapponese.
Il Fede ha dormito.

Alcune precisazioni per la rubrica dei lettori
Ecco il video esplicativo sulla camminata delle donne giapponesi (passo dello sbronzone)
http://www.youtube.com/watch?v=uGf7aYIfGhk

- ma le storie manga sono tratte da fatti realmente accaduti?
Ovviamente sì. Infatti appena arrivati a Shinjuku il Fede ha perso circa un'ora di tempo a cercare la famosa lavagna dei messaggi usata da City Hunter.

- nel sushi si mangia il pesce-palla?
Ovviamente sì, ma poi nn ci puoi più giocare

- quanto suicidi al giorno ci sono nel vostro dormitorio?
4, verdure e animali compresi

- la principessa triste Masako fa sesso?
boh

- i samurai possono bere alcolici?
solo se hanno più di 18 anni

- Mai dire Banzai?
invece sì, ma solo quando vai all'attacco

- i giapponesi con cosa si ubriacano?
Domanda difficile. A giudicare dalla quantità di alcol presente nelle birre verrebbe da dire con niente. In realtà molti dopo aver bevuto danno delle forti testate ad un muro.

1.E' vero che anche in Giappone (l'India è stata la prima) è in corso da 57 anni una partita di guardia e ladri a livello nazionale, e sulla carta d'identità segnalano il tuo status di "guardia" o di "ladro"?
Ovviamente sì, ma noi essendo stranieri nn possiamo giocare. Giulio un po' ci prova con la bici ma ancora nn l'hanno preso.

2.Avete trovato il campo di Holly e Benji? se sì, quali sono le sue reali dimensioni? è possibile percorrerlo tutto a piedi?
Il campo di Holly e Benji è costruito in un Giappone parallelo. E gli stranieri non possono visitarlo

3.avete mai riconosciuto la vostra faccia sfogliando l'album delle vacanze a Venezia di qualche giapponese?
Ovviamente sì

Notizie su Paolo
Ancora nessuna. Pensavamo però di attaccare l'Iraq nel frattempo. In maniere preventiva, capite. Non vorremmo che qualcun altro lo rapisse dai suoi rapitori.

Giulio e Fede
P.s. in alto a destra la nuova e richiestissima sezione delle Foto

sabato 21 aprile 2007

La rubrica dei lettori, ovvero risposte insensate a domande semplici

PRIMA DOMANDA: Le donne giapponesi camminano come tutte le altre donne del mondo?

RISPOSTA: Caro lettore, o lettrice, abbiamo trovato la tua domanda molto interessante e per questo abbiamo deciso di pubblicarla. Devi sapere che in Giappone le donne non sanno camminare normalmente, mancano infatti di un particolare enzima capace di tradurre i movimenti del cervello alla gamba e imprimere la spinta motoria al corpo. Lo stesso enzima va a influire su un particolare neurone che comanda la scelta del vestiario e delle scarpe. Questo neurone, intaccato dal mal funzionamento dell'enzima, porta le donne a scegliere molto spesso scarpe coi tacchi al posto di comode scarpe da ginnastica. Ci troviamo quindi sempre più spesso di fronte al famoso Paradosso di Kleumann, secondo il quale sommando una donna giapponese ad un paio di scarpe col tacco, si ottiene sempre una camminata incerta, tipo marciapiede ricoperto di uova. Se vi capitasse dunque di andare in Giappone, non preoccupatevi se camminando per strada trovate una donna che sta per cadere, o vi pare sia inciampata, in realtà è proprio il modo in cui tenta di muovere i suoi passi nel mondo.
Proseguiamo dunque ad elencare alcuni tipi di camminata, studiati da un gruppo di esperti:
- passo dello sbronzone: questo passo, decisamente il più comune, consiste in un costante avanzamento a zig-zag, accompaganto da un deciso oscillare del bacino (ed organi annessi) ritmato dalla gamba che appoggia a terra. Tutti i movimenti sono eseguiti a intervalli irregolari e imprevedibili.
- passo del piccione: altrettanto comune, consiste nel protendere il busto in avanti ad ogni passo per bilanciare la spinta incerta dei polpacci.
- passo Mauro Repetto: fratturatevi la caviglia e fasciatevela. Quindi, indossate un tacco 12 a scelta e provate a camminare. Il risultato sarà un balzellamento ininterroto a destra e a sinistra accompagnato da sguaiati movimenti con le braccia.
- passo del robot: saltate indietro negli anni '80, accendete il vostro Ghettoblasta sulla musica dei Public Enemy, e muovetevi come foste il famoso robot dorato di Star Wars. In alternativa usate un uovo Messew.
Ringraziamo i gentili lettori delle tante lettere e promettiamo di rispondere al più presto alla prossima domanda.

i Vostri Federico e Giulio

domenica 15 aprile 2007

Come ottenere il posto a sedere in un bus giapponese






















Hai diritto al posto a sedere se:
1. Un nano ti aggredisce al petto;
2. Un alien urlante sta per uscirti dallo stomaco;
3. Hai un bastone nella gamba e sei piegato dal dolore;
4. Indossi un calzino bianco sopra scarpa e pantaloni e una stampella ti esce dalla gamba.
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chapter #4 - Ovvero come complicarsi la vita in tre facili mosse

Uno.
Alfiere in B5.
Ecco una simpatica storiella per esplicare il gap culturale esistente tra il Giappone e l'Italia. Durante la giornata di orienteering universitario di giovedì durante la pausa con il professore di Giulio (simpatico omino panzuto), si parla amichevolmente della situazione in dormitorio e incidentalmente ci sfugge la frase "...si però la cucina e i bagni sono un pò sporchi". Ci ricorda che per qualsiasi lamentela avremo dovuto rivolgerci a lui. Convinti che la questione fosse terminata lì ce ne ritorniamo placidi al nostro turismo (lost in Kyoto Station, nove piani di giapponese follia architettonica).
Sennonchè ieri mattina il Fede si sveglia e va a bussare alla stanza di Giulio per la colazione (è Giulio il cambusiere), ma quando questo apre la porta nn vede nessuno. Tornato a letto placido vede tornare il Fede con la faccia sconvolta che delirava qualcosa come "..forse ho sognato". Pare che il direttore, in agguato in corridoio, come un vero ninja lo abbia preso sotto braccio e lo abbia trascinato nei cessi ripetendo incessantemente ridacchiando "You said: kitanai, kitanai, kitanai!" (lett. "Hai detto: sporco, sporco, sporco!"). Si capisce come mai il Fede abbia preferito pensare di stare sognando.
Alla fine i due dopo lunghe consultazioni propendono per il sogno e decidono di lasciare cadere la questione, anche perchè nel frattempo il direttore, da bravo ninja, aveva fatto perdere le sua tracce. Ma anche qua la sorpresa era in agguato. Raggiunti da Franz per pranzo, i tre vengono nuovamente abbordati dal Direktor in versione logorroica, il quale passa l'oretta abbondante del pranzo ad alternare simpatici suggerimenti sul correto uso della lingua e dei bastoncini giapponesi con deliranti frasi circa nostre lamentele sul fatiscente posto da lui diretto. Ci spiega, o almeno pensiamo ci abbia spiegato viste le nostre competenze linguistiche, che la scuola lo aveva contattato riferendogli di nostre proteste. Si appresta a quel punto a spiegarci come prenderà di petto la questione e come la situazione d'ora in avanti cambierà radicalmente, ovvero ci spiega la sua personalissima cognizione dell'igiene: se qualcosa è fuori posto la prendo e la butto via. Detto fatto prende una padella e la lancia nel cestino allegando un'allegra risata.
Risultati:
- probabile aumento delle tensioni con la comunità cinese locale e i propietari delle evntuali pentole defenestrate.
- costante presenza del Direktor nelle nostre giornate. E' probabile che la volontà di passare del tempo con noi rappresenti la sua maniera per scusarsi (versione nn ancora confermata dai fatti).
- ovviamente la cucina è ancora zozza come prima.
- preoccupazione per la salute mentale del Direktor vista la sua sempre maggiore somiglianza con Jack Nicholson in Shining (ieri per salutarci ha infilato la testa tra le grate della finestra!)
- Fede ha inizito a girare per i corridoi in triciclo e Giulio ha paura di essere accoltellato nel bagno.

Due.
Cavallo in z14.
Inchiesta sul traffico internazionale di biclette usate.
Infiltrati come studenti di giapponese a Kyoto i nostri eroi decidono di chiamare tale Tim (probabile falso nome di copertura). Tim sostiene di avere venduto tutte le sue bici, ma noi, con il nostro fiuto da detective sappiamo di essere sulla pista giusta, per cui ci mettiamo in contatto via mail con Allen, il cui biglietto era appeso vicino a quello di Tim. Alla mail risponde Tina, probabile prestanome per i loschi affari di Allen. Dopo lunghe peripezie (appostamenti di circa 5 ore in luoghi freddi visto i due pacchi tirati... solo chi fa questo mestiere può sapere cosa significano ore di appostamento al freddo), riusciamo ad incontrare Tina per una transazione. I nostri si avvicinano con i microfoni sotto le giacche ed è in un parcheggio di biciclette che avviene lo scambio: a lei il danaro (segnato con l'onto della cucina e dunque inutilizzabile) a Giulio (che in precedenza si era avvalso del nome di copertura di Guido) la bicicletta.
In un breve scambio di battute veniamo a sapere che Tina era la semplice intermediaria della situazione e che in realtà òa bici è di Tim. I due capiscono di trovarsi davanti al "pesce piccolo" e rinunciano all'arresto della spacciatrice. Però riescono ad avere buone informazioni circa il funzionamento del mercato sommerso: le bici usate vengono "date" (adesso si dice "dare".... sappiamo trattarsi di refurtiva!) a Tim, il quale da il via al lavoro. Il maltolto viene accantonato per qualche tempo così da far calmare le acque, Allen si presenta come il venditore e Tina (donna, quindi meno sospettabile) ci mette la faccia con l'acquirente.
Visto che in Giappone le biciclette hanno una sorta di targa, Giulio va dal biciclettaio per effettuare la registrazione della bici per diventarne l'effettivo propietario. Giunto là tuttavia il cortese meccanico col quale conversa per una mezzora, in sostanza lo informa che nn può registrargli un bel niente visto che dalla bicicletta è stato grattato via il numero di registrazione (e quindi si potrebe trattare di merce rubata).
Quindi Giulio è finalmente in possesso di un buon motivo per intrattenere piacevoli e duraturi rapporti con le locali forze dell'ordine. Urrah. (tranquilliziamo amici e parenti, Giulio è in possesso di un documento firmato da Tina riguardo la transazione, nn è sprovveduto). Pozzo, in quanto futuro avvocato del qui presente nipponista, sei pregato di farci avere informazioni legali (e gratuite) a riguardo. Arigatoo.
Ovviamente il meccanico ha voluto precisare che nn ci saranno problemi sin quando il caro Giulio nn verrà fermato dalla polizia. Tautologico.

Tre.
Scacco al Re.
Domani iniziano i corsi in università. Vista la mole di lavoro prospettata e il livello dei due prodi (senza la maiuscola), le nostre presenze internettose saranno un poco più rarefatte. Hail.


Ah, Paolo è ancora prigioniero. Abbiamo intenzione di contattare Tim per avere informazioni a riguardo. Aiutateci a ritrovarlo.

Ringraziamo per la consulenza l'A.S.P.S. (Anonima Sequestri Pastori Sardi).
Giulio e Fede e saluti prigionieri da Paolo

sabato 14 aprile 2007

Breaking news.

KYOTO 9.55 a.m. - Fonti attendibili confermano l'avvenuto rapimento di Paolo. I sequestratori, probabilmente affiliati alla falange armata di estrema sinistra, non hanno ancora reso note le condizioni per il rilascio. La polizia, Giulio e Fede brancolano nel buio.

Fonte Ansa

giovedì 12 aprile 2007

Discovery Channel



Normale






Strano






Molto strano





Ringraziamo il "Piccolo chimico" per aver cresciuto così bene generazioni di cuochi cinesi.
Si accettano ipotesi e spiegazioni sul contenuto della tazza e su come esso risulti immune all'azione della forza di gravità.
Grazie.



Ah. Quasi scordavamo. Lui è Paolo, il nostro animale da compagnia. E' un pesce, vive nel fornetto elettrico della cucina. Dite Ciao a Paolo...!

Giulio, Fede e saluti da Paolo

chapter #3 - Cose sparse a caso fino ad oggi

Sabato di Pasqua
Finalmente incontrato Timmy che millatando conoscenze approfondite del luogo esclama:" Ve lo faccio vedere Ioooo Kyotooo" (da leggersi con accento da Totò), ci trascina sotto la pioggia per un paio d'ore alla ricerca di un buon posto dove mangiare.
Morale: finiti nel peggior catena di ristoranti cinesi. Non è colpa di Timmy, lo sappiamo, ma ci piace pensare che nonostante sia stato qui l'anno scorso, nn ne sappia una pippa più di noialtri.

Pasqua
Abbiamo scoperto che in Giappone la messa è in Giapponese (oibò). Fino a questo momento la partecipazione ad un rito cattolico è stata la cosa più esotica fatta in Giappone dal Fede. Anche senza un negozio di caschetti protettivi all'ingresso, il segno della pace qui è fatto inchinandosi rispettosamente verso il vicino e rischiando capocciate.
Pranzo di Pasqua: agnello. E per "agnello" intendiamo SUSHI.
Con gran gioia di quel ingordo panzuto di Giulio che ne va matto, siamo finiti al Kaitenzushi. Alleghiamo video su YouTube per evitare lunghe e girevoli spiegazioni
http://www.youtube.com/watch?v=NyZvv1SGRjg

Pasquetta
Ovviamente grigliata. E con "grigliata" intendiamo dire che nn ci ricordiamo un piffero. Anzi no, siamo andati al Nijo-jo, alias castello di tal Shogun (nn quello degli stuzzicadenti o dei coltelli) (memo. chiedere al primo giapponese che passa se anche qui gli stuzzicadenti sono della stessa marca e se questo possa essere offensivo per loro) Iemitsu.
Una curiosità assai carina. Siccome all'epoca il Giappone era un posto tranquillo più o meno come Baghdad, il signorotto, per paura di essere affettato a tradimento e non, si fece costruire un pavimento che squittisce, e nn come quello del nostro dormitorio che ci riesce solo grazie ai topi che vi alloggiano. Cmq qui poichè sono molto poetici l'hanno chiamato pavimento "a usignolo". Bello.

Martedì. Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per i trasporti. Un pericolo in più per i giapponesi.
Avuta conferma che un abbonamento del bus mensile avrebbe comportato la vendita di un rene di Fede (Giulio ringrazia e si coccola il suo in più), scatta la fase 2 dell'operazione in codice "Banzai" (giusto per tuffarci a capofitto negli stereotipi da Gialappa's).
Ci si compra una bici usata. Yuppiiiii.
Dovete sapere che se per il Fede il peggior nemico è il bagno del dormitorio, per Giulio fin dal primo giorno è venuto in odio il modo di guidare le bici dei giapponesi. Rimandando ad un altro post la rubrica "Ossa rotte e nasi fratturati", vi basti sapere che per Giulio l'acquisto di una bici nn c'entra con i trasporti ma trattasi di pura e semplice vendetta, da operare a sangue freddo nei confronti di inermi vittime giapponesi, pedoni e non.

E finalmente - OGGI
Anche se siamo stati nel tempio probabilmente più bello di Kyoto, il Kinkakuji per la cronaca, vi racconteremo di come i nostri eroi continuano a far minchiate.
Usciti dal tempio, i nostri decidono di incamminarsi nel tentativo di raggiungere una montagna vicina. Arrivati all'ora di pranzo e dispersi in una sorta di quartierino bene, come nel miglior cartone Disney vengono attirati verso un profumino coi fiocchi di robba alla griglia. Fin da subito si rendono conto di essere di fronte a una sorta di Beauty Farm, con tanto di piscine e bowling, e un ristorantino fatto apposta vicino alla strada per attirare gli allocchi come noi. Un barlume di coscienza sembra fermarci sulla porta quando vediamo un tratto di interno, e ci rendiamo conto che stiamo per fare una cazzata. Ma ovviamente finisce che entriamo.
Trattasi di ristornate extra-lusso in puro stile tradizionale giappo, dove pur di nn fare figure di merda finiamo per ordinare un piattino di roba, tipo antipasto. Che ovviamente all'ora di pranzo provoca lo stesso effetto dell'aria fritta.
Usciti soddisfatti dall'ambiente, ma ovviamente con alcuni dubbi sulla scelta fatta, al commento di Giulio:"Certo che siamo proprio degli idioti", Franz, osservando una placida paperella nuotare nel fiume, risponde cortese "Qwak" (storia e dialoghi realmente accaduti)

"Arrapao" - ovvero incontri ravvicinati tra Franz e il gentil sesso
Ambientazione: centro di Kyoto
Personaggi: Giulio, Franz e Fede visto che c'era
Antefatto: Giulio sta disperatamente cercando un internet cafè.
Giunti a un incrocio i tre si fermano al rosso del semaforo. Giulio fa notare a Franz la qualità della fauna femminile situatasi alle nostre spalle.
Franz inebetito stile pesce rosso dalla vista tenta di cavarsi d'impiccio e cambiare discorso: "Forse quello è un internet cafè" indicando il lato opposto della strada.
Giulio "Ma sei sicuro Franz? Nn mi pare"
Franz, balbetta qualcosa tipo "Non lo so, sono un po' confuso."
La cosa sarebbe morta lì se dall'altra parte della strada nn ci fosse stato altro che un barbiere.

Prolissi come al solito ma un po' più stanchi. E' l'una e mezza e domattina sveglia.

Giulio e Fede

mercoledì 11 aprile 2007

Il Sacro e il Profano

Ciliegi in fiore
In questo periodo i giapponesi sono completamente rapiti dall'arrivo della primavera. E fanno bene!
Il padre-homestay di Franz, vero esperto a quanto pare, dice che siamo solo all'80% delle potenzialità del fenomeno.
(foto by Giulio)

Intanto potete notare come i vostri cari diventino fotografi cazzuti quando ci si mettono. (lo so, lo so, il più lo fa il ciliegio...)


(foto by Fede)

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Power Rangers, o qualcosa di simile, incitano al voto per il Sig. Tanaka, candidato alle elezioni circoscrizionali (credo) di domenica 8. Non ho ben capito se c'era una velata minaccia a smettere di proteggere la terra da eventuali attacchi alieni.
Tranquilli, vi terremo aggiornati sui risultati.
E cmq, no, purtroppo Godzilla non l'abbiamo ancora visto!





Continuano i tentativi di risolvere l'annoso problema-bagno.
In questa foto si cerca nel reparto cuscini qualcosa per rendere meno sgradevole la ritirata.

Come potete vedere dall'espressione del Fede, restano cmq molti dubbi.

lunedì 9 aprile 2007

chapter #2 - Riassunto delle puntate precedenti (da Venerdì a Domenica)

La pensione Kitashirakawa ci sbatte fuori alle 10 del mattino, nn senza prima averci offerto una lauta colazione giapponese. Vagabondaggio tra ciliegi fino alle 13, ora del fatidico test d'ingresso nella scuola di lingua. Ovviamente i nostri prodi tentano un ruspante ripasso di kanji in zona cesarini, che li rende consapevoli di aver toccato il fondo, ovvero da adesso in poi si può solo migliorare, con la lingua, in tutti i sensi (questa è gratis).
Com'è andato il test ancora nn si sa, certo è che Franz ne è uscito tranquillo, noi due col sorriso degli stolti. Anche in questa occasione siamo stati sequestrati dopo 3,5 secondi dalla consegna del test, per essere trasportati fino al dormitorio da un simpatico giapponese appassionato di spagnolo ("muchos coches", "emperador", "fiesta").

IL DORMITORIO (da pronunciare con accento e sentimenti Fantozziani)
All'arrivo ci accoglie benevolo la versione locale e marpiona di "Herr Direktor", trattasi di giapponese molto stempiato, o con la fronte assai alta, che dopo averci fatto scaricare i bagagli, ci invita alla firma del contratto.

Questo lieto evento prevede, nell'ordine:
- atteggiamenti da compagnone col Fede, che destreggiando un inglese da far invidia all'intero galles, si intrattiene col Direktor, quest'ultimo dotato del peggior inglese mai sentito su un'isola.
- spiegazione dei costi. Noi fortunattissimi ospiti dell'università che ha una convenzione con l'omino paghiamo un prezzo stracciato, solo elettricità in stanza e internetto, wow.
- "I want you to understand", ovvero le clausole e clausolette. La cosa che fin da subito preme all'omino-direktor è la salvaguardia del pudore delle compatriote. Questo ci porta al punto seguente.
- Come Giulio diventa latin-lover.
Herr Direktor, che fino ad allora aveva cagato solo Fede, volge il suo sguardo al caro Giulio e inizia un simpatico racconto. Riassunto: 2006, tizio italiano scopa giapponese in stanza la notte prima della partenza, la mattina nn si sveglia, herr direktor preoccupato lo cerca, entra in stanza (cosa che altrimenti nn farebbe mai, giura sulla madre), e assiste a ciò che lui chiama una brutta scena.Fine riassunto. Ora, non che Giulio avesse niente a che vedere con la faccenda, ma pare che il fatto di essere italiano costituisca già una colpa, perchè per noi "è facile rimorchiare".
Oltre ad essere la prima volta nella storia che una persona giudica Giulio un latin-lover, speriamo tutti che questo costituisca il cosiddetto "buon inizio".
- firma in duplice copia del contratto.

Usciti dall'ufficio col sorriso sulle labbra ci avventuriamo alla scoperta di questo nuovo mondo.
Camera: singola, un letto, alcuni armadi/etti, scrivania sollevabile per l'accesso al terrazzino (dove Giulio trova una lattuga marcia di benvenuto. Che culo.), frigo, internet 100Mb. Wow. Rischio malattie: basso (eccetto i funghi, nn porcini)
Cucina: due ambienti, nel primo due tavoli assai onti e alcuni mobiletti appoggia roba, altrettanto onti, nel secondo, ovvero fornelli e lavelli, l'elemento imperante è il Lurido (dicesi Lurido, s.m. Miscela di grassi animali, olii vegetali, bruciatura, pezzi vari di cibi mesozoici e pelo pubico) che ricopre con l'aderenza di un domopak ogni superficie piana o rotonda. Tanto per dirne un'altra, è l'unico punto del dormitorio dove si fuma. Rischio malattie: alto (spec. mortali o infettive) Nuove specie batteriche: 2 Nuove varietà di funghi o muffe: 5
IL CESSO: Dal Vangelo secondo Giulio: prendete il puzzo di piscio di un autogrill senza inservienti e il Lurido della cucina del nostro dormitorio, mescolate per bene e spargete su pavimenti, pareti e soffitto del vostro bagno. Usatelo un paio di settimane senza mai lavarvi. Ora potete entrare nei nostri cessi e resistere più di 30 secondi. Lavandini allo sbando. Cessi, cessi, cessi. Il Fede ha trovato il suo peggior nemico. Io cerco di entrare in sintonia con le nuove specie animali del pavimento, ma mi sa che sarà un lavoro lungo.
The bathroom: Dal Vangelo secondo Fede: il primo sguardo e la prima sniffata lo fanno entrare nella top ten dei peggiori cessi da me visitati, ma ad un più attento esame risulta scalare prepotentemente la classifica e salire sul podio, preceduto soltanto dalla latrina del Royal Exchange (Camden Town, Londra) e il "coso" del Rototom. No, davvero, è una merda. Lasciando stare che all'ingresso l'odore è qualcosa di importante, ho potuto imparare tante belle cose dalla visita del luogo. L'orina dopo qualche settimana (mese? anno? boh?) che giace ai piedi della tazza assume una gradevole colorazione biancastra. Metodo di pulizia del vano cesso: 3 "arbre magic" appesi alla porta. Tempo di scollatura della ciabatta dal pavimento: alcuni secondi. Non ho ancora verificato, ma apparentemente il corretto uso dei lavandini qua dentro consiste nel riempirli di acqua stagnante e cose e utilizzarli per la coltura delle zanzare. E' nota la mia resistenza all'onto, al fetore e lerciume vario, ma sta cosa qua è inquietante. Tre mesi si superano, ma c'è gente che vive qua dentro da anni. Smack, 'na merda. Per la cronaca il mio intestino nn ha ancora affrontato la realtà e ha finora deciso di ignorare.

Troppo stanchi per qualsiasi cosa (ricordiamo che è solo il 2° giorno), i nostri decidono di ritirarsi nelle loro stanze. Ovviamente nn prima di aver perso un paio d'ore con un finto problema alla connessione internet di Giulio, il quale, povero stolto ex-mago dei computer, aveva connesso il proprio pc al proprio pc (per dire le cose in maniera che tutti capiscano e possano prenderlo in giro).

Lo chef consiglia:
Colazione: frittata, insalata, risciacquatura di caffè, pane tagliato poco fine e marmellata.
Pranzo: robino alla boulangerie
Cena: okonomiyaki nella più bella bettola fin'ora trovata. Era la casa di un vecchietto che aveva ricavato da una stanza una sorta di ristorantino con tre tavoli, uno dei quali usato per cucinare. Sembrava il solito oste scorbutico, ma contro le previsioni del Fede, il giapponese sorride e fa da baby-sitter ai nipoti scorrazzanti. Scena bellina, mangiato bene e speso pochissimo.

Giulio e Fede

sabato 7 aprile 2007

Chi è senza l'esagerato lifting agli occhi??


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Al vincitore una bambolina di Schifani!
P.S. manifesto elettorale realmente esistente in Kyoto, quartiere Kitashirakawa.

chapter #1 - Once upon a time, in a country far far away

Notizie sparse sulla nostra salute: stiamo bene.

Il viaggio.
Partenza da Venezia e arrivo a Frank of Orte. Appena arrivati in Germania abbiamo sentito la necessità di degustarne l'ottima birra. In aeroporto. Viste di migliori alla festa dell'Unità.
Ripartenza da Frank of Orte per Osaka. 11 ore di interminabile nulla.
Nell'ordine:
- posizionati dalla teutonica gentilezza nei posti più ambiti: il loculo accanto alle scale per il cesso (ebbeno sì un aereo può avere 2 piani);
- cena in puro stile giapponese servita fredda. Contorno Disney con pluto che lotta con un gatto e poi fa amicizia con lui.
- rassegna cinematografica con punto topico raggiunto con l'ultimo film che vi consigliamo caldamente: "Step Up". Trama: lui bianco fuori e nero dentro, povero in canna, balla bene. Lei bianca fuori e dentro, ricca tanto, balla bene. Si incontrano. Ballano. Baci. (forse trombano ma nn si sa). The End.
- colazione con omelette. Franz gradisce e spinto da dissociazione da viaggio afferma che è la miglior colazione mai fatta.
- due palle.
- due palle.
- tre.

Giunti a Osaka alle 9 del mattino (ora locale) veniamo sequestrati dal pulmino che ci avrebbe portato fino alla splendida Pension Shirakawa (da leggere con accento inglese). Tutto questo in modiche 2 ore.
La cortesia giapponese nel pulire le stanze impedisce di consegnarle agli ospiti prima delle 15 (ora locale). Segue momento sclero per il telefono. Il Fede, dovendo chiamare la Mamma (e tutti sanno cosa questo implichi), e nn essendoci riuscito in aeroporto causa inesistenza della TIM in Giappone, si fionda in un negozino di articoli vari ad acquistare una tessera internazionale.
Franz, Giulio e Fede, che mai avevano telefonato dal Giappone all'Italia è bene ricordarlo, decidono dunque di trascorrere l'ora seguente lottando con la cabina telefonica e la sua strafottutissima compagnia, decidendo poi di rivolgersi all'omino del supermarket e di fargli telefonare a casa nostra, anzi alla Mamma del Fede (6 del mattino ora di Figline Valdarno).

"Come sconfiggere il jet lag"
Non andate a dormire. Anzi accingetevi a sgranchirvi le gambe con una gradevole camminata di 4 ore tra stradine, bambini cicciuti e ciliegi in fiore.
Fatto ciò, mangiate q.b. e svenite nelle vicinanze del vostro letto.
(nn si garantisce l'immediato e completo recupero del fisico, ma almeno non perderete la giornata)

Lo chef consiglia
Pranzo: Ramen
Cena: Okonomiyaki, per i profani la frittatina del single, prendi tanti buoni ingredienti e unscili con l'uovo. Vi assicuriamo però che è strabuono! (abbiamo scoperto dopo che "suji" vuol dire "nervetti").
Spesa modica.

Le prime chiacchere da bar
Fede si lancia in un "Utsukushii" (lett. Bello, solitamente usato verso le signore) riferendosi al metodo di preparazione dell'okonomiyaki. Il gentile e anziano frittatiere, dopo un primo momento di imbarazzo, si cava d'impiccio con una battuta che potrebbe suonare "Saranno belle queste due ragazze qua" riferendosi a due compagne di viaggio.